Dente del giudizio incluso: è necessario toglierlo?  

Facciamo chiarezza. Cosa significa incluso? 

Si definisce incluso un dente che, passata l’epoca di eruzione prevista, non è ancora presente in bocca. 

L’eruzione è il movimento che porta un dente dalla sede in cui inizia a svilupparsi alla sua posizione finale in bocca. 

Ogni dente ha un tempo normale entro cui dovrebbe avvenire l’eruzione, per esempio gli incisivi centrali inferiori definitivi iniziano a formarsi nel bambino a 3 – 4 mesi ed erompono intorno ai 6 – 7 anni di età. 

Per quanto riguarda i denti del giudizio, l’eruzione è prevista tra i 17 e i 30 anni d’età: un periodo molto lungo!  

 Perché un dente può rimanere incluso? 

Le cause di inclusione dentaria sono varie e possono essere locali o sistemiche.  

Le cause locali sono le più frequenti, tra queste abbiamo: 

– la mancanza di spazio: quando manca spazio, è favorita l’inclusione di quei denti che erompono più tardivamente. Il dente del giudizio è l’ultimo dente ad arrivare e deve quindi adattarsi allo spazio residuo che gli altri denti gli hanno lasciato; 

– la presenza di un ostacolo che impedisce l’eruzione del dente; 

– processi patologici a carico del dente in formazione, detto germe dentario, o delle strutture circostanti. 

Tra le cause sistemiche, dobbiamo ricordare l’ereditarietà: non è raro, in un paziente con uno o più denti inclusi, reperire la stessa inclusione in uno dei genitori. 

Come abbiamo visto, le cause dell’inclusione sono molte e proprio per questo motivo la prevalenza di denti del giudizio inferiori che rimane inclusa è elevata, del 20 – 30%. 

I denti del giudizio superiori hanno una minore probabilità di rimanere inclusi poiché si sviluppano all’interno di un tessuto osseo che è più soffice, ma spesso erompono in posizione scorretta e difficilmente raggiungibile durante le manovre di igiene. 

 

Come si presenta un dente del giudizio incluso? 

L’inclusione, in base ai tessuti che ricoprono il dente, può essere: 

– Totale:  il dente non si vede in bocca poiché è completamente coperto dalla gengiva e, in alcuni casi, è anche completamente immerso nel tessuto osseo 

– Parziale: l’elemento è parzialmente visibile in bocca, ma per la maggior parte si trova coperto dalla gengiva e dall’osso. In questo modo il dente non ha una posizione utile, allineato con gli altri denti, ed è particolarmente difficile da pulire con accumulo di placca e infiammazione. 

 

È indicata l’estrazione del dente del giudizio incluso? 

Un dente del giudizio in inclusione totale o parziale può essere sintomatico o asintomatico. 

Se è presente sintomatologia dolorosa, è indicata l’estrazione del dente in quanto si è in presenza di una delle seguenti patologie: 

– pericoronarite: infiammazione dei tessuti attorno alla corona del dente del giudizio; 

– carie o compromissione endodontica non trattabile; 

– infezioni  acute (ascessi); 

– anomalie della forma, della grandezza e della posizione del dente tali da provocare lesioni ai tessuti duri e molli circostanti; per esempio, in alcuni casi, il dente del giudizio mal posizionato può ostacolare la pulizia del molare che si trova davanti a lui a tal punto da causare una carie a carico di questo dente, che spesso non è curabile se non viene prima estratto il dente del giudizio. In casi ancora più gravi, la pressione del dente del giudizio sulla radice del molare vicino è in grado di far “sciogliere” questa radice, danneggiando gravemente il dente.  

L’estrazione però può essere indicata anche in assenza di sintomatologia. Questo è vero quando dalla visita della bocca e dalla valutazione delle radiografie emerge che il dente o i tessuti attorno ad esso sono affetti da una patologia che, almeno per il momento, è asintomatica. Oltre a questo ci sono alcune indicazioni all’estrazione profilattica, cioè con lo scopo di prevenire possibili patologie future. 

Alcune indicazioni all’estrazione del dente del giudizio asintomatico sono: 

– cisti follicolare: si tratta di una cisti che si forma attorno ad un dente e ne impedisce l’eruzione; 

– evitare che si possa formare una carie o un danno ai tessuti attorno al dente davanti, il secondo molare; 

– completamento di terapie parodontali o riabilitazione protesica; 

– facilitare movimenti ortodontici, nei casi specifici in cui è necessario distalizzare i denti, cioè portarli in una posizione più posteriore della bocca, andando quindi ad occupare lo spazio che sarebbe di pertinenza dei denti del giudizio. 

Al contrario, sebbene sia dibattuta questa ipotesi, non sembra possibile che il mantenimento dei denti del giudizio possa causare il sovraffollamento dentario nei settori anteriori, motivazione spesso addotta come indicazione all’estrazione. In pratica, i denti del giudizio non possono spingere gli altri denti e farli “diventare storti”. 

 

Quando conviene sottoporsi all’estrazione del dente del giudizio? 

Qualora sia presente una delle indicazioni di cui abbiamo parlato sopra, il dente del giudizio può essere tolto già in giovane età, tra i 16 e i 25 anni. 

A questa età in genere il dente del giudizio non è ancora completamente formato, mancano le radici, e quindi la sua estrazione viene definita germectomia. 

Sottoporsi all’estrazione del dente del giudizio in giovane età è conveniente per tanti motivi, i principali sono che il paziente giovane ha una maggiore capacità e velocità di guarigione a seguito di un piccolo intervento chirurgico e che il dente del giudizio in fase di germe è più piccolo e quindi l’intervento è meno invasivo e meno a rischio di complicanze. 

Importanti ed imprescindibili sono gli esami radiografici perché definiscono l’esatta posizione del dente e i suoi rapporti con le strutture anatomiche adiacenti. L’esame radiografico di base è la panoramica (ortopantomografia, OPT); possono anche essere effettuate radiografie endorali e, qualora fosse necessario avere informazioni più precise, la TC. 

 

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